Sergio De Giorgi - Gino Valagussa
Comune di Concorezzo (MB)
Nota storica
Gino Valagussa
Caduto
Nato 22 luglio 1921 a Concorezzo. Residente a Concorezzo in via Castelli 1 con il padre Eugenio e la madre Carolina Valagussa. Conosciuto come il “prestinée de Cuncuress”. Risulta morto il 12 giugno 1944, dopo una militanza di poco più di tre mesi nella formazione “Valdossola”. Come sappiamo (vedasi biografia di Antonio Salada, Favaron, Antonio Beretta, Amedeo Ferrari e Giulio Villa), il gruppo partigiano fu investito a partire dall’11 giugno 1944 da un grande rastrellamento con enorme sproporzione di forze. Valagussa sarebbe deceduto già il giorno dopo. Quello che sappiamo è che il 12 si svolse il primo cruento contatto fra i contendenti a Ponte Casletto, un luogo nevralgico per l'accesso alla Val Grande; un passaggio obbligato lungo la strada carrozzabile che da Rovegro sale a Cicogna. In questo posto, inoltre, si ha l'incontro della Val Grande con la Val Pogallo. Di particolare importanza strategica sono un ponte percorso dalla strada carrozzabile, una passerella di ferro di servizio ad una condotta d'acqua e un ponticello che permette il transito lungo la mulattiera proveniente da Cossogno. Al controllo e alla difesa di Ponte Casletto, il "Posto 1" nella distribuzione delle forze partigiane per la sua importanza strategica, Mario Muneghina assegna un gruppo di partigiani comandato dal quarantunenne milanese Nino Sacchi. La battaglia di Ponte Casletto si svolge l'11 e il 12 giugno e si conclude con il superamento da parte di tedeschi e fascisti dello sbarramento difensivo. La conquista di Ponte Casletto rappresenta di fatto l'inizio del rastrellamento in Val Grande. Si sa che in questo primo scontro perirono dieci partigiani; si avanza l’ipotesi che Valagussa fosse uno di questi.
Sergio De Giorgi
Caduto
Croce al Valor militare alla memoria
Nato il 25 gennaio 1924 a Conegliano Veneto. Padre Ugo, madre Maria Tschuor. Residente a Concorezzo in via Garibaldi 18/20. De Giorgi faceva parte della 1° Brigata “Julia”, formazione autonoma operante dalla primavera del 1944 nell’alta Val di Taro, nell’Appennino parmense. Le formazioni autonome avevano una forte impronta militare, vi aderivano infatti molti ex-soldati del disciolto Regio esercito e si dichiaravano apolitiche. Le fonti locali lo danno caduto il 19 gennaio 1945 a Varese Ligure, cittadina in provincia di La Spezia ma molto prossima alle zone dell’Appennino della provincia di Parma e definiscono De Giorgi con il nome di battaglia di “Il Milanese”. La Gazzetta Ufficiale numero 236 del 10 ottobre 1986, ufficializza la concessione della Croce al Valor militare alla memoria con una motivazione che nei luoghi e nei tempi appare errata.
"Giovane partigiano, si distingueva nella lotta al nemico invasore per coraggio, sprezzo del pericolo e grande abnegazione. Durante i festeggiamenti per la liberazione di Borgo Val di Taro si lanciava contro una vettura tedesca che, forzati i posti di blocco, tentava di travolgere gli inermi cittadini. Gravemente ferito e ricoverato in ospedale, veniva catturato da una pattuglia nemica che, dopo averlo torturato, lo uccideva barbaramente".
Fabio Bertoldi negli ultimi periodi della guerra ha frequentato casa De Giorgi: suo compagno di classe e coetaneo era Giorgio, fratello minore di Sergio. Quell'amicizia stretta in un difficile periodo della loro vita non si è mai affievolita, nonostante siano passati più di 70 anni. E i ricordi sono ancora freschi. "Andavo spesso a casa loro, una bella casa. Giocavamo, si scherzava; in quei momenti la guerra era un pensiero lontano. C'era un grande giardino, ben tenuto, con tanto verde e fiori. All'interno dell'abitazione una imponente scala che dall'ingresso portava al piano superiore era tutta di legno scuro molto lavorato; non ne avevo mai viste a Concorezzo. Incontravamo la mamma, Maria, una signora molto distinta, ne avevo quasi soggezione. Si appoggiava a un bastone perchè leggermente claudicante". Di papà, l'ingegner Ugo Augusto, e di Sergio, Giorgio non diceva molto. "Ho saputo soltanto alla fine della guerra che il fratello maggiore era partigiano ed era morto in Val di Taro - ricorda oggi Fabio - Poi la famiglia De Giorgi lasciò Concorezzo e persi di vista il mio compagno di classe e di giochi. Ancora oggi ho di loro un ottimo ricordo".
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Dettagli
Lapide o targa
Piazza della Chiesa
comune di Concorezzo (MB)
Luogo sempre accessibile
Accessibile da sedie a rotelle
—
ANPI Amministrazione comunale
Svolge la propria funzione (2024)
censimento del 23/6/2024, a cura di Stefano Zocchio
Contesto e altre informazioni
Resistenza [1943 - 1945]
Partigiani italiani
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